Come inaugurare degnamente questa rubrica, se non proponendo un libro che rappresenta un inno al cambiamento?
La profezia di Celestino racconta la storia di un viaggio in Perù alla ricerca di un prezioso quanto osteggiato manoscritto. Ma è proprio la ricerca in sé il fulcro attorno al quale ruota l’idea del romanzo.
Redfield invita il lettore ad acquisire consapevolezza, a comprendere la portata delle cosiddette ‘coincidenze’, a identificare e perseguire un proprio personale progetto. Ovviamente, trattandosi di un libro dalla connotazione fortemente spirituale, l’autore specifica che la crescita personale deve essere finalizzata a quella collettiva. Ed è un concetto davvero difficile da comprendere a fondo in un’epoca come la nostra, di spiccato individualismo mascherato da anelito alla socialità.
È pur vero, tuttavia, che ogni cambiamento deve partire da noi stessi, per poi riflettersi su ciò che ci circonda: che si tratti dell’ambiente o delle altre persone. Il percorso del protagonista parte infatti proprio dal sé, che è alla ricerca di qualcosa che non riesce a focalizzare. E parte da un viaggio che inizia per istintiva ispirazione e si sviluppa in una serie di incontri che, come in una staffetta, gli forniscono il giusto supporto per procedere in un’avventura che inizialmente sembra al di sopra delle sue possibilità. L’avventura si concluderà con un nuovo progetto da intraprendere, fuori da se stesso. Un progetto più ampio.
È probabile che chiunque prenda coscienza, prima o poi nella vita, dell’esistenza di una sorta di energia che lo fa muovere in una direzione piuttosto che in un’altra, che può far da motore a un progresso, a un miglioramento personale. Non c’è assolutamente alcuna connotazione religiosa in questo concetto, ma solo la consapevolezza che facciamo parte di un progetto molto ampio che fatichiamo a capire ma che, in un modo o nell’altro, attira il nostro interesse, anche solo la nostra curiosità. Chissà come funziona questa energia, e in che modo potrebbe veicolare il nostro processo di cambiamento…
“Vedi, il problema della vita non è la mancanza di risposte, ma piuttosto la capacità d’individuare le domande giuste. Quando hai ben chiare le domande, le risposte arrivano sempre.”
E voi, siete sicuri di farvi le domande giuste per portare avanti la vostra evoluzione consapevole?
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