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Avrò cura di te (M. Gramellini - C. Gamberale)

Febbraio ci rimanda, invariabilmente, al tema dell’amore. Con i bombardamenti che anticipano il famoso – o famigerato – San Valentino, molti di noi saranno tornati spesso con la mente alla propria situazione sentimentale.

Tra le tante storie, un pensiero stavolta va a chi ha perso l’amore e si ritrova a fare i conti con ciò che è stato, ciò che non sarà più e ciò che avrebbe potuto essere.

Gioconda è stata abbandonata, a mezzo e-mail, dal suo Leonardo (vabbè). Rimasta sola, deve affrontare un bel po’ di cosette: il confronto tra il proprio fallimento e il successo dell’amore tra i suoi nonni; il proprio ruolo nel disfacimento della sua storia d’amore; la necessità di ripartire, da sola. Ma, soprattutto, deve affrontare il fatto che è tempo di trovare se stessa.

Gioconda, a dirla tutta, non è che faccia poi questo grande sforzo: ha il supporto del suo angelo custode, Filèmone, che le espone la teoria e la esorta alla pratica. Bella fatica, Gioconda.

Per chi non dispone dell’opzione “rapporto epistolare con l’angelo custode”, le cose spesso non sono così semplici. Ma è pur vero che il percorso della protagonista costituisce un compendio di tutto ciò nel quale ognuno di noi potrebbe incorrere alla fine di una relazione, e sarebbe bello se l’epilogo fosse lo stesso.

Ed è anche vero che è possibile compiere lo stesso percorso di Gioconda: un percorso verso la presa di coscienza di chi siamo, in termini assoluti, e di chi siamo all’interno della coppia. Alla ricerca del vero sé e degli ingredienti per un rapporto che funzioni, che non si accomodi nella quotidianità, che non si basi soprattutto sulle nostre mancanze e situazioni irrisolte.


Se non è sempre sano reprimersi, più insano ancora è coinvolgere coloro che amiamo nei nostri esperimenti.


Il romanzo, in forma epistolare, è molto leggero e godibile. Non rivela nulla di eccezionale, ma fornisce molti spunti da cui partire per andare un po’ più a fondo in noi stessi e nel nostro rapporto di coppia.

Nel tentativo di percorrere lo stretto sentiero che dalla testa scende alle viscere e dalle viscere risale fino al cuore.

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